
Piccola storia di un buco nero che risucchiò la logica
Mercoledì 3 maggio alle 11.45 ero affacciata alla finestra. Mi trovavo a trecento chilometri dalla mia regione visto che non lavoravo più da metà marzo. Ero in vacanza? Pareva di sì. Dico “pareva”, perché il telefono ce l’avevo sempre in mano. Ad aspettare la chiamata, naturalmente. Era un periodo di sospensione e attesa. Ovvero: di disoccupazione. […]